La Lega Nazionale per la Difesa del Cane Sezione di Reggio Calabria esprime tutte le sue perplessità in
ordine alla destinazione delle risorse regionali destinate alla lotta al
randagismo, costituite dai fondi erogati ogni anno alle Regioni d’Italia dal
Ministero della Salute, in forza della legge 281/1991 (“Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del
randagismo”).
Infatti, il
decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 197 del 20/12/2012, avente ad
oggetto la razionalizzazione degli
interventi in materia di randagismo, prevede che i fondi acquisiti in virtù
della predetta legge nazionale e accumulatisi negli anni, circa 1 milione di €,
siano destinati esclusivamente alla realizzazione di una rete di canili
sanitari, ben 7 in tutta la Regione Calabria e ripartiti in ogni provincia in
base all’affluenza degli abitanti.
Orbene, a
parere della stessa Associazione animalista, tale previsione, oltre ad essere
iniqua, visto che la legge citata 281/1991 stabilisce che i relativi fondi
siano equamente destinati sia per il risanamento dei canili comunali che per la
costruzione di canili rifugio(art. 3), creerebbe un vulnus nella lotta al
randagismo, attesa a tal fine la necessità che coesistano tanto i canili
sanitari che i canili rifugio.
Invero, i
canili sanitari rappresentano delle strutture di momentaneo ricovero dei cani
accalappiati sul territorio, i quali una volta sottoposti a profilassi e
sterilizzati, entro 60gg, dovranno necessariamente essere destinati presso i
canili rifugio dove troveranno ricovero vitalizio o come si spera fino
all’adozione.
Ebbene, nel
territorio calabrese sussiste una carenza sia delle strutture di ricovero
temporaneo sia delle strutture rifugio, pertanto, non si spiega l’univoca
scelta per la destinazione delle risorse optata dalla Regione Calabria con il
decreto in oggetto.
Peraltro, lo
stesso provvedimento che prevede dei comunque condivisibili requisiti minimi
strutturali di accreditamento dei canili esistenti, porteranno inevitabilmente
alla chiusura di alcuni dei pochi rifugi esistenti, in quanto ivi si stabilisce
che in assenza degli indicati requisiti medesimi l’Azienda Sanitaria
provinciale sospenda l’attività e disponga la chiusura della struttura.
Sicché,
ritiene La Lega del Cane, si sarebbe ragionevolmente dovuto prevedere, altresì,
un contributo per la realizzazione di rifugi per cani, anche sostenendo
associazioni che come La Lega del cane di Reggio Calabria, in persona della
presidente Rogolino Rosa, operano da anni su tutto il territorio calabrese e
gestiscono con difficoltà strutture di rifugio per cani.
A tal
proposito lo stesso Ente di volontariato, vista la prossima chiusura del
proprio attuale canile, ha dovuto avviare una raccolta fondi popolare per il
completamento dei lavori per il nuovo rifugio Lega del cane in località
Rosalì(RC), attesa la mancanza in questi anni proprio di un sostegno o
contributo in tal senso da parte delle Amministrazioni locali come la Regione
stessa.
Pertanto, la
medesima Associazione condivide appieno gli analoghi dubbi sul decreto regionale avanzati, e
concretizzatisi in un’apposita interrogazione al Consiglio Regionale calabrese,
dal Consigliere Regionale Giuseppe Giordano, al quale la Lega per la difesa del
cane sezione di Reggio Calabria riconosce la sua costante disponibilità, quale
soggetto delle istituzioni che fa proprie le istanze e le problematiche
avanzate da cittadini e associazioni, nonché la sua ormai nota sensibilità a
favore degli amici a quattro zampe.
Rosa Rogolino
Presidente
Lega Nazionale per la Difesa del Cane
di Reggio Calabria
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