mercoledì 6 marzo 2013

Perplessità sui fondi destinati al randagismo!



La Lega Nazionale per la Difesa del Cane Sezione di Reggio Calabria esprime tutte le sue perplessità in ordine alla destinazione delle risorse regionali destinate alla lotta al randagismo, costituite dai fondi erogati ogni anno alle Regioni d’Italia dal Ministero della Salute, in forza della legge 281/1991 (“Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo”).
Infatti, il decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 197 del 20/12/2012, avente ad oggetto la razionalizzazione degli interventi in materia di randagismo, prevede che i fondi acquisiti in virtù della predetta legge nazionale e accumulatisi negli anni, circa 1 milione di €, siano destinati esclusivamente alla realizzazione di una rete di canili sanitari, ben 7 in tutta la Regione Calabria e ripartiti in ogni provincia in base all’affluenza degli abitanti.
Orbene, a parere della stessa Associazione animalista, tale previsione, oltre ad essere iniqua, visto che la legge citata 281/1991 stabilisce che i relativi fondi siano equamente destinati sia per il risanamento dei canili comunali che per la costruzione di canili rifugio(art. 3), creerebbe un vulnus nella lotta al randagismo, attesa a tal fine la necessità che coesistano tanto i canili sanitari che i canili rifugio.
Invero, i canili sanitari rappresentano delle strutture di momentaneo ricovero dei cani accalappiati sul territorio, i quali una volta sottoposti a profilassi e sterilizzati, entro 60gg, dovranno necessariamente essere destinati presso i canili rifugio dove troveranno ricovero vitalizio o come si spera fino all’adozione.
Ebbene, nel territorio calabrese sussiste una carenza sia delle strutture di ricovero temporaneo sia delle strutture rifugio, pertanto, non si spiega l’univoca scelta per la destinazione delle risorse optata dalla Regione Calabria con il decreto in oggetto.
Peraltro, lo stesso provvedimento che prevede dei comunque condivisibili requisiti minimi strutturali di accreditamento dei canili esistenti, porteranno inevitabilmente alla chiusura di alcuni dei pochi rifugi esistenti, in quanto ivi si stabilisce che in assenza degli indicati requisiti medesimi l’Azienda Sanitaria provinciale sospenda l’attività e disponga la chiusura della struttura.
Sicché, ritiene La Lega del Cane, si sarebbe ragionevolmente dovuto prevedere, altresì, un contributo per la realizzazione di rifugi per cani, anche sostenendo associazioni che come La Lega del cane di Reggio Calabria, in persona della presidente Rogolino Rosa, operano da anni su tutto il territorio calabrese e gestiscono con difficoltà strutture di rifugio per cani.
A tal proposito lo stesso Ente di volontariato, vista la prossima chiusura del proprio attuale canile, ha dovuto avviare una raccolta fondi popolare per il completamento dei lavori per il nuovo rifugio Lega del cane in località Rosalì(RC), attesa la mancanza in questi anni proprio di un sostegno o contributo in tal senso da parte delle Amministrazioni locali come la Regione stessa.
Pertanto, la medesima Associazione condivide appieno gli analoghi  dubbi sul decreto regionale avanzati, e concretizzatisi in un’apposita interrogazione al Consiglio Regionale calabrese, dal Consigliere Regionale Giuseppe Giordano, al quale la Lega per la difesa del cane sezione di Reggio Calabria riconosce la sua costante disponibilità, quale soggetto delle istituzioni che fa proprie le istanze e le problematiche avanzate da cittadini e associazioni, nonché la sua ormai nota sensibilità a favore degli amici a quattro zampe.

Rosa Rogolino
Presidente
Lega Nazionale per la Difesa del Cane
 di Reggio Calabria

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